Uno dei modelli più recenti di leadership, detta trasformazionale o carismatica, sviluppa il rapporto tra il leader e i collaboratori (follower) su 4 assi principali:
- Visione e sfida
- Credibilità e fiducia
- Motivazione ed empowerment
- Esempio e guida
Questo modello è orientato all’apprendimento organizzativo e al miglioramento continuo dell’organizzazione. In questo senso è molto vicino allo schema del TQM (Total Quality Management) e all’approccio in Qualità in generale, che notoriamente fa leva sul consolidamento delle esperienze e conoscenze (tramite l’ACT del ciclo PDCA) e il miglioramento continuo (con l’applicazione costante del PDCA).
Visione e sfida
In un contesto molto mutevole come quello attuale, la capacità di un leader di creare una visione realistica, credibile e attraente del futuro (Quaglino e Ghislieri, 2004) risponde all’esigenza di orientare i collaboratori e l’organizzazione, ma soprattutto di creare la motivazione perché tutti vi aderiscano con convinzione e ne sentano il valore di sfida. Il leader deve chiarire i passi da fare e le modalità per raggiungere quanto prospettato attraverso una corretta pianificazione – e qui ci si scosta di poco dalla classica gestione degli obiettivi – ma anche e soprattutto rendere allettante e premiante il risultato finale, anche a fronte dell’impegno, dei rischi e dei costi necessari a raggiungerlo. È evidente che alle caratteristiche organizzative del percorso si deve affiancare la capacità di suscitare attrazione per una soluzione migliore, speranza di raggiungerla, allineamento a grandi valori e ideali comuni.
Credibilità e fiducia
Il leader credibile è chi sa interpretare e vivere in prima persona i valori propri e dell’organizzazione. Deve dare la giusta attenzione ad aspetti come la chiarezza dei bisogni, interessi, valori, ambizioni sia propri che dei propri collaboratori e dove possibile degli stakeholder esterni; deve garantire che la propria unità organizzativa lavori “come un sol uomo” condividendo valori e obiettivi. L’esempio di un leader che vive in prima persona i principi che proclama suscita nei collaboratori fiducia in lui e nella sua visione, e lo rende credibile. Altri aspetti che contribuiscono a costruire la fiducia nel leader sono la sua apertura, la correttezza, la sincerità, la coerenza, il rispetto e la competenza.
Motivazione ed empowerment
La nuova concezione di leadership non è legata alla gerarchia ma alle relazioni interpersonali. I collaboratori devono essere convinti e motivati all’azione, e non costretti o vincolati da direttive gerarchiche. È evidente che in questo modo si possono mettere al servizio del raggiungimento dell’obiettivo tutte le risorse e le energie dei follower, che altrimenti, come semplici esecutori di ordini, tenderebbero a limitare il proprio impegno e il proprio coinvolgimento. Alla motivazione dei collaboratori deve essere associato un loro coinvolgimento attivo nei processi di gestione, guidato e favorito dal leader, che ne sostiene l’apprendimento e consente loro di assumersi responsabilità crescenti. Questo approccio va sotto il nome di empowerment ed è molto vicino al concetto di delega, che viene però arricchito con la necessità di addestramento, trasparenza, consapevolezza, sostegno e soprattutto riconoscimento dei risultati.
Esempio e guida
Quando il leader gode di una fiducia consolidata, dimostrando che i valori dichiarati sono vissuti nella pratica con coerenza, continuità e trasparenza, rappresenta un esempio del comportamento richiesto dall’organizzazione, a cui i follower possono spontaneamente allinearsi. Per riassumere il ruolo di guida che il leader assomma in sé, possiamo dire (in accordo a Senge, 1990) che è il progettista del futuro e del cambiamento definendo visione e valori (designing), è al servizio sia della missione che delle risorse che vi partecipano (stewardship) e favorisce la crescita continua delle conoscenze e delle persone (coaching).
In veloce sintesi, il leader deve essere in grado di creare con i propri collaboratori un’unità di intenti e motivazione orientata da una visione stimolante e da valori condivisi, curando in particolar modo le relazioni e favorendo le capacità di apprendimento. La distanza di questo profilo da quello tradizionale del capo gerarchico è abissale.